21 lug 2009

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Paolo Tofoli dà l'addio alla pallavolo giocata

Un quarto di secolo dentro la parola "addio" fa fatica a starci. Eppure è arrivato anche per Paolino il momento di dirla quella parola. L'ultimo dei Fenomeni ieri ha messo un punto a 24 anni consecutivi in serie A, 23 in A-1 con scudetti e coppe, e poi due Mondiali, 4 Europei, due argenti e un bronzo olimpici fra i trofei in maglia azzurra. Abbronzato, in forma, con la moglie Valentina accanto, tranquillamente emozionato, nel suo stile.

Se ne parlava da fine stagione, quando è arrivata la decisione definitiva?
"Una decina di giorni fa. Avevo l'offerta di Loreto, ci ho pensato. Ma fra un mese sono 43 anni, ho detto basta (anche se a ottobre potrebbe scendere in campo per una partita d'addio, ndr)".

E poi?
"Cacchio che faccio dopo? - il sorriso c'è ma un po' tirato -. Torno a Fano, ho il mio centro fitness da far decollare. Sarò in grado? Un po' di paura c'è. Io ho sempre giocato a pallavolo, sempre dato schiaffi a una palla. Chissà se sono capace di fare qualcos'altro. Poi mi ritengo una persona concreta e quindi mi impegnerò".

Guardando indietro cosa vede?
"Un mondo bellissimo, quasi irreale. Siamo privilegiati noi giocatori, viviamo a un metro da terra. E sono felice di quello che fatto e vinto con l'Italia e nei club, ma per questo devo ringraziare tutti i miei compagni. Sono onorato di aver giocato con gente come Gardini e Bernardi. Mi ha chiamato Gravina l'altro giorno e mi ha detto che era felice di aver giocato con me".

La Generazione di Fenomeni non gioca più, cosa rimane?
"Il nostro gruppo ha reso grande la pallavolo. Abbiamo compiuto imprese eccezionali, anche se non ce ne siamo resi conto all'epoca".

I momenti più emozionanti?
"Il primo Europeo, nell'89. Ero uno sconosciuto che non aveva vinto niente a Padova. Velasco mi convocò al posto di Vullo. Poteva essere un massacro e invece fu l'inizio di una storia fantastica. In negativo l'Olimpiade del '96: per me è rimasto un oro perso non un argento vinto".

Molti allenatori, qualche commentatore: gli ex Fenomeni si sono riciclati. Giani le aveva anche chiesto di fare il suo vice, il presidente della M. Roma Mezzaroma la vuole tenere in società. Ci ha pensato?
"Anche io spero di rimanere nel volley. Fare l'allenatore presuppone la disponibilità a spostarsi e ora non credo sia giusto per la mia famiglia. Potrei allenare una squadra di ragazzini a Fano. Con Massimo (Mezzaroma, ndr) ne stiamo parlando, il prossimo anno ci sono i Mondiali. Contribuisco volentieri magari come uomo immagine. Vediamo. Intanto mi devo rimboccare le maniche per affrontare la vita reale. Posso fare qualcosa di importante anche lì".

fonte: www.gazzetta.it

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