21 lug 2009

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Francesca Piccinini: Sportiva vincente e di grande fascino - l'intervista di Lux Gallery

Essere uno sportivo vincente è già di per sé un ottimo lasciapassare per il successo mediatico; se poi si ha anche fascino, è quasi matematico che un grande brand bussi alla porta per proporre un contratto da testimonial. Francesca Piccinini, campionessa del mondo di pallavolo, ha entrambe le qualità: bellezza e doti agonistiche straordinarie. Ecco perché Asics l'ha scelta come testimonial ed è uno dei volti di lancio delle nuove tute con le strisce, ispirate a quelle degli Anni '80. Ma come si comporterebbe davanti all'offerta di una sfilata in passerella? "Gli impegni sportivi sono tanti - spiega la Piccinini a LuxSport -, fra nazionale e club i giorni liberi sono davvero pochi, ma vi sono occasioni in cui il mondo della moda mi ha 'catturata'. Certo, come donna lo sfilare non mi dispiace, anche se mi imbarazza tanto. In fondo non ho un buon rapporto con i tacchi delle scarpe...".

C'è uno stilista o una stilista per un cui abito farebbe una follia?
Un abito mi deve colpire, sono istintiva, seguo le sensazioni. La griffe o lo stilista non mi condizionano, un abito deve attrarre il mio sguardo.

Come si trova nei panni della testimonial?
Legare il proprio nome a un'azienda non è facile, essere testimonial vuol dire rappresentare ciò che questa azienda è sul mercato, e in un certo qual modo sposarne le qualità. E' per questo motivo che "presto" la mia immagine unicamente a chi è sostanzialmente molto simile alla mia persona: seria, determinata e vincente.

Preferisce essere riconosciuta come "la Piccinini, la campionessa del mondo" o "la Piccinini, la pallavolista sexy"?
Io sono Francesca, una giovane donna che ha avuto, grazie a Dio, la fortuna di avere doti importanti. Sono consapevole di essere una bella ragazza, anche una campionessa, ma amo rimanere Francesca, quella che pochi conoscono. Sorrido quando chi mi incontra mi scruta come se venissi da un altro pianeta: essere famosi è bello, ma allo stesso tempo costa sacrifici e anche sofferenze. Chiamatemi Francesca, vi regalerò un sorriso.

leggi il resto dell'intervista su luxgallery.corrieredellosport.it

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