6 ott 2009

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Sul Corriere della Sera la Piccinini a tutto campo

Per la Piccinini è il tempo della rivincita «E ora provate a dire che sono solo bella»
«L'oro olimpico, poi farò la mamma. Nello sport italiano è il momento di noi donne: orgogliose di questo ruolo»

«Ciao papi, mi hai vi­sta?». L’ex ragazza da copertina (di calendario) in questo momen­to è una bimba al telefono col suo papi, «ti è piaciuta? ti sei commosso?», ma fino a un minu­to fa era bis-campionessa d’Euro­pa, e insieme a Tai Agüero il mi­glior martello del continente. Francesca Piccinini non è la ca­pitana (Lo Bianco). Non è la su­permamma (Gioli). Non è la regi­sta con il makeup incorporato (Cardullo). Non è la fuoriclasse cubana d’importazione (Agüe­ro). Francesca, dopo quindici an­ni di nazionale e di pallavolo, è per tutti la Picci. La faccia (bella), le mani (grandi), il sorriso (lar­go) dell’Italia che lunedì è stata rice­vuta in pompa magna a Fiumici­no dal ministro Giorgia Meloni («Dallo sport femminile arrivano soddisfazioni a volte migliori rispetto al­lo sport maschile nono­stante da noi le donne si­ano solitamente meno coccolate...»), tappeto rosso del cerimoniale di Stato, presidente Petruc­ci raggiante («Le azzurre non tradiscono mai»).

leggi il resto dell'intervista sul Corriere della Sera

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