Per la Piccinini è il tempo della rivincita «E ora provate a dire che sono solo bella»
«L'oro olimpico, poi farò la mamma. Nello sport italiano è il momento di noi donne: orgogliose di questo ruolo»
«Ciao papi, mi hai vista?». L’ex ragazza da copertina (di calendario) in questo momento è una bimba al telefono col suo papi, «ti è piaciuta? ti sei commosso?», ma fino a un minuto fa era bis-campionessa d’Europa, e insieme a Tai Agüero il miglior martello del continente. Francesca Piccinini non è la capitana (Lo Bianco). Non è la supermamma (Gioli). Non è la regista con il makeup incorporato (Cardullo). Non è la fuoriclasse cubana d’importazione (Agüero). Francesca, dopo quindici anni di nazionale e di pallavolo, è per tutti la Picci. La faccia (bella), le mani (grandi), il sorriso (largo) dell’Italia che lunedì è stata ricevuta in pompa magna a Fiumicino dal ministro Giorgia Meloni («Dallo sport femminile arrivano soddisfazioni a volte migliori rispetto allo sport maschile nonostante da noi le donne siano solitamente meno coccolate...»), tappeto rosso del cerimoniale di Stato, presidente Petrucci raggiante («Le azzurre non tradiscono mai»).
leggi il resto dell'intervista sul Corriere della Sera
6 ott 2009
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