Nel giro di una sola stagione siamo passati da 30 a 25, che potrebbero
diventare al massimo 26, squadre. E’ questa la fotografia più fedele di
un movimento del volley italiano che ormai non vive più i fasti degli
anni ’80 e soprattutto ’90 quando era il campionato più ricercato anche
dagli stranieri e soprattutto presentava fenomeni veri.
Oggi
invece si fa fatica anche solo ad iscriversi, complici le sacrosante
rigidissime regole della Lega che per evitare fallimenti o ritiri in
corsa ha posto paletti economici importanti anche solo per l’iscrizione.
Ecco perché in un colpo solo, alla chiusura ufficiale, sono spariti
dalla pallavolo che conta club storici come Treviso che comunque non era
già più dei Benetton anche se rimaneva marchiati Sisley pur essendosi
spostato a Belluno, o ancora la M. Roma che il presidente Mezzaroma ha
deciso di non presentare, dicendo che forse ripartirà dalla B con i suoi
giovani.
Le sue lamentazioni sono le stesse che hanno portato a
chiamarsi fuori Toti, suo omologo nel basket, ossia una situazione
economica comprensibilmente difficile ma soprattutto il poco appoggio
delle istituzioni.
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16 giu 2012
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